Candida Scanu

GIUSEPPE DENTE

"Vibrazioni sensoriali"


Bello come l´incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio" Questa frase del poeta Comte de Lautréamont ripresa e commentata da Max Ernst, si adatta perfettamente alle opere del pittore Giuseppe Dente. L´audace accostamento di oggetti appartenenti a sfere di uso diverse possono suscitare nell´animo umano stupore e meraviglia tali da scatenare un inevitabile ed intenso piacere visivo.

In base al concetto di dissimilitudine o dissomiglianza, l´accostamento di oggetti differenti tra loro riesce a far scaturire il meraviglioso.

I surrealisti, che si appropriarono di questo concetto teorizzato da Giorgio De Chirico, vollero sottolineare quanto ci fosse bisogno di provocare nello spettatore quasi uno choc violento tale da mettere in moto i nostri meccanismi interiori: il nostro giudizio libero da ogni logicità riesce in questo modo quasi a connettersi con il pensiero dell´autore ed entrare in sintonia, incuriosito dagli strani accostamenti. Anche nelle opere di Giuseppe Dente, l´incontro "casuale" fra oggetti appartenenti a mondi totalmente diversi, dà vita ad opere di grande interesse.

Accade per così dire la stessa affascinante alchimia. Che senso può avere infatti inserire nello stesso quadro una donna nuda ripresa di spalle che entra (od esce?) da un buco nel pavimento; un occhio le cui lacrime bagnano uno spartito che perdendo le sue note va a creare una piccola pozzanghera; un albero a testa in giù, accanto al quale camminano in fila indiana delle pecore; una lisca di pesce… ecc. ecc.

(Il viaggio). Gli elementi che l´artista ci regala nelle sue opere sono un sunto del suo passato, dei suoi ricordi, oppure oggetti appartenenti ad un mondo parallelo (surreale e metafisico) che Giuseppe ci descrive con sapiente bravura?! Raramente il pittore usa escludere l´essere umano dai suoi quadri, segno evidente del suo attaccamento all´uomo di cui sembra voler indagare la psiche.

Uomini e donne ritratte (quasi sempre nella loro nudità), la cui identità non si può (o forse l´artista non vuole) conoscere, sono senza espressione, come se si trovassero in quel luogo assurdo e bizzarro quasi per caso, ma dal quale non sembrano avere voglia di andar via, cullati da un mare dolce e amico, che li divide (e li protegge), dal mondo reale, caotico e ostile (Alibi nella mente) o da una piccola catena montuosa che però non sembra invalicabile a semplice protezione di un Eden in cui un piccolo animaletto verde, delle sfere rosse e un uomo seduto con le mani in tasca, fanno da spettatori o semplici compagni ad una sognante Dea (La consapevolezza del passato).

La sfera onirica molto forte nei quadri dell´artista, è descritta con pasta materica e colori usati a volte puri, con forti contrasti di colore e un´ottima dose di lucentezza. Non ci resta quindi che abbandonarci al sogno e alla fantasia, e per usare le parole dello stesso Giuseppe Dente, lasciamoci trasportare in questo affascinante mondo di … vibrazioni sensoriali.

Candida Scanu

GIUSEPPE DENTE

"Vibrazioni sensoriali"


Bello come l´incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio" Questa frase del poeta Comte de Lautréamont ripresa e commentata da Max Ernst, si adatta perfettamente alle opere del pittore Giuseppe Dente. L´audace accostamento di oggetti appartenenti a sfere di uso diverse possono suscitare nell´animo umano stupore e meraviglia tali da scatenare un inevitabile ed intenso piacere visivo.

In base al concetto di dissimilitudine o dissomiglianza, l´accostamento di oggetti differenti tra loro riesce a far scaturire il meraviglioso.

I surrealisti, che si appropriarono di questo concetto teorizzato da Giorgio De Chirico, vollero sottolineare quanto ci fosse bisogno di provocare nello spettatore quasi uno choc violento tale da mettere in moto i nostri meccanismi interiori: il nostro giudizio libero da ogni logicità riesce in questo modo quasi a connettersi con il pensiero dell´autore ed entrare in sintonia, incuriosito dagli strani accostamenti. Anche nelle opere di Giuseppe Dente, l´incontro "casuale" fra oggetti appartenenti a mondi totalmente diversi, dà vita ad opere di grande interesse.

Accade per così dire la stessa affascinante alchimia. Che senso può avere infatti inserire nello stesso quadro una donna nuda ripresa di spalle che entra (od esce?) da un buco nel pavimento; un occhio le cui lacrime bagnano uno spartito che perdendo le sue note va a creare una piccola pozzanghera; un albero a testa in giù, accanto al quale camminano in fila indiana delle pecore; una lisca di pesce… ecc. ecc.

(Il viaggio). Gli elementi che l´artista ci regala nelle sue opere sono un sunto del suo passato, dei suoi ricordi, oppure oggetti appartenenti ad un mondo parallelo (surreale e metafisico) che Giuseppe ci descrive con sapiente bravura?! Raramente il pittore usa escludere l´essere umano dai suoi quadri, segno evidente del suo attaccamento all´uomo di cui sembra voler indagare la psiche.

Uomini e donne ritratte (quasi sempre nella loro nudità), la cui identità non si può (o forse l´artista non vuole) conoscere, sono senza espressione, come se si trovassero in quel luogo assurdo e bizzarro quasi per caso, ma dal quale non sembrano avere voglia di andar via, cullati da un mare dolce e amico, che li divide (e li protegge), dal mondo reale, caotico e ostile (Alibi nella mente) o da una piccola catena montuosa che però non sembra invalicabile a semplice protezione di un Eden in cui un piccolo animaletto verde, delle sfere rosse e un uomo seduto con le mani in tasca, fanno da spettatori o semplici compagni ad una sognante Dea (La consapevolezza del passato).

La sfera onirica molto forte nei quadri dell´artista, è descritta con pasta materica e colori usati a volte puri, con forti contrasti di colore e un´ottima dose di lucentezza. Non ci resta quindi che abbandonarci al sogno e alla fantasia, e per usare le parole dello stesso Giuseppe Dente, lasciamoci trasportare in questo affascinante mondo di … vibrazioni sensoriali.

Candida Scanu

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